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L’uomo come persona

di Laura Rita

Indice

La dimensione spirituale

Il termine persona è il perno intorno al quale si sviluppa tutta l’Antropologia esistenziale e la Metapsicologia personalistica di Antonio Mercurio. Egli fonda sul concetto di Persona un etica innovativa, geniale nella sua semplicità, ma non altrettanto semplice da realizzare.

L’assunto fondamentale dal quale Mercurio parte è l'esistenza, nell’essere umano, di una dimensione spirituale e del suo più importante rappresentante: il Sé. Affermando che l’uomo ha una dimensione spirituale, Mercurio intende dire che è dotato di libertà, egli può cioè scegliere se amare o odiare.

La dimensione spirituale esiste insieme a quella pPsichica e corporea sin dal concepimento, presentandosi in forma elementare e divenendo via, via sempre più complessa. Le modalità della sfera psichica e di quella corporea sono sostanzialmente di tipo reattivo, mentre la dimensione spirituale, attraverso l’Io Persona decide: in altre parole sceglie come comportarsi di fronte ai traumi che lo colpiscono.

L’inconscio esistenziale

A. Mercurio introduce a questo punto il concetto di Inconscio Esistenziale strutturato in inconscio fattuale, reattivo e decisionale:

  • nel fattuale sono registrati tutti i fatti piacevoli e spiacevoli che hanno modellato l’individuo;
  • nel reattivo vi sono tutte le risposte istintive, automatiche ai fatti che avvengono dentro e fuori la Persona, finalizzate a soddisfare il principio del piacere e l’istinto di conservazione;
  • nel decisionale troviamo, invece, tutte le decisioni di amore o di odio prese sin dal concepimento.

Nell’inconscio decisionale alberga l’odio rimosso e solo ripercorrendo le decisioni d’odio prese nel passato, prendendone coscienza, assumendosene la responsabilità si può decidere nuovamente e liberamente se confermarle o trasformarle creativamente. Approfondiremo meglio questo discorso quando, più avanti, parleremo della colpa reale.

L’esempio di Marie Cardinal

È già difficile riconoscere all’uomo adulto la capacità di scegliere e la responsabilità che ne consegue, è quindi difficilissimo ammettere che questa capacità, seppure in nuce, esista sin dal concepimento e nella vita uterina.

Mercurio, per dimostrare che anche nella vita uterina l’Io Persona del feto è capace di scegliere tra l’amore e l’odio, tra il conservare la vita o il distruggerla, ci aiuta portando come esempio la vita e le esperienze della nota scrittrice Marie Cardinal riportate nel suo libro Le parole per dirlo.

In breve, la madre di Marie Cardinal, quando si accorge di essere incinta, non volendo portare avanti la gravidanza fa di tutto per abortire desiderando di veder comparire le mestruazioni come segno dell'aborto avvenuto. Questi sono i fatti e Marie reagisce a questi fatti soffrendo di perdite continue di sangue, rivivendo così, nel presente, parte della minaccia di morte subita allo stadio embrionale.

Il suo Io corporeo, sin da allora ha memorizzato la minaccia della decisione abortiva della madre riattualizzando sia questa che il desiderio materno di veder riapparire le mestruazioni. Anche l’Io psichico di Marie ha memorizzato la violenza distruttiva subita rivivendola attraverso stadi d’angoscia e di disintegrazione che esplodono continuamente nel suo vivere quotidiano.

Utilizzando questo esempio Mercurio ci domanda:

  • La decisione di Marie di entrare in analisi e di continuarla sino in fondo malgrado la sofferenza e lo sconvolgimento che le provoca è frutto di una reazione deterministica o di una decisione libera del suo Io Persona?
  • La vita di Marie che si è sviluppata nell’utero materno nonostante i tentativi abortivi della madre è frutto di una reazione dell’istinto di sopravvivenza o della decisione del suo Io Persona di amarsi e vivere piuttosto che odiarsi e morire?
  • Riuscire a perdonare la madre dopo averla odiata per anni è frutto di una reazione deterministica o di una decisione profonda dell’Io Persona che dopo aver vissuto fino in fondo la dimensione d’odio si trasforma in una dimensione d’amore?

La definizione dell’uomo come Persona

Mercurio distingue l’uomo come individuo dall’uomo come Persona:

  • persona è colui che è capace d’amare sé stesso e gli altri;
  • persona è un soggetto capace di libertà e decisione.

Abbiamo detto che la dimensione spirituale, per come la intende Mercurio, rende l’uomo libero e quindi capace di scegliere se tendere verso il bene o verso il male, ma definisce:

  • bene: tutto ciò che favorisce lo sviluppo delle componenti essenziali dell'uomo inteso come Persona;
  • male: la tendenza ad opporsi a questo sviluppo.

Le due componenti che caratterizzano lo sviluppo dell’uomo come Persona sono:

  • l’Esse-in (l’amore per sé stessi);
  • l’Esse-ad (l’amore per gli altri).
    Tali componenti sono connesse l’una all’altra, ossia non si può realizzare pienamente l’una senza realizzare pienamente l’altra. Se saltiamo uno di questi due poli saremo Persone a metà.

    Se manca l’Esse-ad avremo individui egoisti e egocentrici, se manca l’Esse-in avremo individui il cui amore è soffocante e possessivo. In entrambi i casi si tratta di persone con un Io ingigantito, con la differenza che nelle prime è assente il senso di colpa, nelle seconde è molto forte.

    Ma l’individuo è capace di capire quando favorisce il suo sviluppo come Persona o quando invece, vi si oppone?

    Sì, se impara a dialogare con il proprio Sé, poiché in esso è custodito il Progetto Esistenziale dell'individuo e le tappe che gli permettono di conseguirlo.

    La dimensione spirituale e il Sé rendono l’uomo libero sin dal suo concepimento e fin da allora lo rendono capace di scegliere se svilupparsi come Persona o essere vittima dei determinismi biologici, psichici o culturali. Egli può, quindi, incrementare sempre più la sua libertà, imparare a dialogare con il suo Sé e svilupparsi come Persona, oppure no.

    La libertà di cui parla Mercurio non va confusa con l’onnipotenza. La vita ci pone continuamente dei limiti che non possiamo superare, prendiamo per esempio un poliomelitico, resterà tale tutta la vita, ma nessuno lo può privare della libertà di scegliere se piegare il suo destino a un progetto d’odio o a un progetto d’amore.

    Avrete capito, quindi, che siamo Persone solo allo stato potenziale, sta a noi poi diventarlo. Nelle pagine che seguiranno cercheremo di capire qual è il ruolo del Sé, quali sono i meccanismi che opponiamo al nostro sviluppo come Persone e quali strategie possiamo adottare per sviluppare questo potenziale.




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