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Indice

L’essere umano secondo Antonio Mercurio

L’essere umano contiene ed è formato dalle seguenti quattro istanze fondamentali:

  • io corporeo: rappresenta il nostro corpo. È la capacità di sentire coi nostri sensi esterni e interni, ed è la capacità di emettere vibrazioni;
  • io psichico: è la nostra parte istintiva e pulsionale, somiglia all’Es descritto da Freud.
    L’Io psichico ci rende capaci di percepire i messaggi provenienti dall’Io corporeo. Agisce e reagisce in modo deterministico, costruisce pensieri, parole, ragionamenti e simboli, tutto questo seguendo solo la logica del principio del piacere;
  • sé personale e cosmico: è il centro della persona, che contiene il suo progetto e insieme le modalità per realizzarlo. Un progetto che è unico ma non separato da quello degli altri e da quello dell'intero universo (sé cosmico). La sua caratteristica fondamentale è quella di trascendersi, cioè di tendere sempre a superarsi, a evolversi. È quindi la nostra voce interiore, talvolta scomoda, ma sempre saggia e positiva che ci ricorda qual è il nostro progetto profondo e lo scopo della nostra vita;
  • io persona: è l’istanza spirituale che armonizza e unifica l’Io corporeo, l’Io psichico e il Sé, decidendo liberamente se agire in sintonia o in opposizione al progetto che ogni individuo ha nel proprio Sé. Quindi è responsabile delle scelte di amore o di odio, di costruttività o distruttività, fin dalla vita intrauterina.

Senso di colpa e colpa reale

La falsa colpa è il cosiddetto senso di colpa. Il senso di colpa è il risultato dell’adeguamento da parte del bambino ai divieti e ai modelli di comportamento imposti dai genitori. Tutti abbiamo dei sensi di colpa quando ci troviamo a fare o pensare cose che sono in contrasto con i nostri princìpi morali. Ma questa più che una colpa è una colpevolizzazione come abbiamo appena visto.

Secondo Antonio Mercurio, la vera colpa è data dal giudizio del sé sull’operato dell’Io persona, cioè sulla qualità delle sue azioni e decisioni. In particolare se esse sono centrate sull’odio distruttivo.

Il nostro orgoglio non ci consente di ammettere questa colpa, che è quella di non attuare il nostro potenziale e quindi di sprecare la nostra vita.

In altre parole, a causa del nostro voler rimanere ancorati alle nostre esperienze infantili con il loro carico di bisogni insoddisfatti e con l’inevitabile odio per i torti subiti, deviamo continuamente da quello che è il nostro progetto profondo e lo scopo della nostra vita, non sentendoci mai pienamete realizzati.

Anche se noi non sappiamo o ci rifiutiamo di ascoltare la sua voce, il nostro Sé ci segnala continuamente quasto stato di cose. Noi potremo cambiarle solo assumendocene la responsabilità e riparando la colpa reale con il perdono (attenzione: il perdono di cui parliamo non ha nulla in comune con il perdono cattolico, nel quale si perdonano solo le colpe altrui, mai le proprie).

Tutte le volte che agiamo contro la vita, anche la nostra, che ce ne rendiamo conto o meno commettiamo sempre una colpa reale.

L’odio

Ciascuno di noi odia per difendersi dal dolore che un’antica ferita narcisistica ha provocato.

Le storie dell'infanzia di tutti noi sono piene di umiliazioni e offese ricevute che nella fragile personalità di un bambino piccolo generano ferite indelebili che il più delle volte vengono rimosse e non ricordate da grandi.

Un uomo o una donna che non sono stati amati, approvati, riconosciuti o desiderati nell’infanzia non potranno più esserlo dopo, almeno in quel modo lì.

Vivere sperando e tentando in tutti i modi di colmare queste mancanze è la base del sentimento profondo dell’odio.

Per il rancore di non avere ricevuto allora, decidiamo di odiare per sempre chi non ci ha amato, rimanendo ancorati al passato con la pretesa e l’attesa che chi non ci ha amato torni a colmare i nostri vuoti.

Tutto questo non fa altro che allontanarci dal nostro sé. Solo l’amore per noi stessi può farci accettare il passato e il nostro odio per assumercelo come esclusivamente nostro e perdonarlo.

Al contrario di quello che molti pensano l’odio non è un'emozione, ma appartiene alla dimensione spirituale. Allo stesso modo appartengono alla dimensione spirituale l’amore, l’orgoglio e la libertà. Se non fossimo liberi infatti non potremmo odiare. L’odio infatti, anche se la cosa può non piacerci, è una libera scelta.

Infatti non è per niente scontato che chi è libero di scegliere faccia una scelta di amore.




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