La scoperta dei bioni

La scoperta delle correnti vegetative nell’essere vivente, spinse Reich a cercare di analizzarle al microscopio nei protozoi. Un preparato di protozoi gli fu messo a disposizione dall’Istituto Botanico d’Oslo, ma il loro numero era assai carente.

Allora Reich si informò sulla tecnica di preparazione di questi organismi. Fu sorpreso di sapere che per prepararli era sufficiente acqua e fieno. Apprese altresì, che si trovavano facilmente amebe nelle foglie macerate di acqua stagnante. Alla domanda di come poi avveniva ciò gli risposero: «Ovunque esistono germi di vita».

Ossia si faceva riferimento alla famosa Teoria germinale che verrà poi contestata da Reich (il cosiddetto germe atmosferico che la scienza ufficiale dava per scontato, ma che nessuno aveva mai visto).

Allora Reich, su consiglio di un suo assistente, cominciò a allestire da solo i preparati partendo, come consigliatogli, da infusioni di acqua e fieno, per esaminarle e usarle dopo una quindicina di giorni. Reich si avventura, come dice egli stesso, nella biologia, ma rifiuta di studiare i testi allora disponibili per poter fare le sue osservazioni senza pregiudizio alcuno.

Ricapitolando, Reich cercava di studiare le correnti vegetative nei protozoi. Ecco le sue osservazioni principali. Riportiamo qui alcune osservazioni e conclusioni a cui è giunto Reich senza entrare nel dettaglio degli esperimenti.

  • i fili d’erba gonfiati per macerazione si disintegrano a formare delle vescicole;
  • le vescicole si staccano e galleggiano nel liquido;
  • il liquido si riempie di agglomerati vescicolari immobili;
  • si forma a questo punto un solo oggetto strutturato in vescicole e con un margine sempre più netto e con forma e tumescenza precise;
  • a questo punto le vescicole interne erano assolutamente immobili, ma tutto aveva preso forma;
  • ora avvenne un’osservazione particolare. Reich aggiunse un pò d’acqua e comparve un’ameba che nuotò fino al bordo del liquido, si asciugò (col tempo), e assunse una forma sferica, simile alla struttura immobile prima descritta.

Allora, dice Reich, «fui costretto ad accettare l’ipotesi sorprendente che l’ameba avesse un rapporto molto stretto con la struttura vescicolare dei vegetali disintegrati». Reich, con esperimenti durati circa due anni, dal 1937 al 1939 riuscirà a dimostrare:

  • che da erba macerata nascono amebe;
  • che da cristalli di terra bagnati nascono amebe.

Cioè Reich dimostrò che sia da materiale organico (fibre vegetali gonfiate) che da materiali inorganici (cristalli di terra bagnati) si ricavano strutture vescicolari motili del tipo delle amebe.

Poi Reich cominciò a variare e complicare i suoi esperimenti aggiungendo potassio, gelatina e sostanze nutritive varie per tentare di farne delle colture. Sterilizzò tramite bollitura in autoclave i preparati per confutare le critiche relative alle infiltrazioni di germi di natura organica.

Fu così che con grande meraviglia scoprì che i preparati bolliti presentavano addirittura una attività vitale più rapida e vivace rispetto ai preparati non sterilizzati. I preparati sterilizzati e sigillati, infatti, presentavano molta più vitalità dei preparati non bolliti, non sterilizzati, e lasciati aperti per giorni. Bisogna inoltre dire, che Reich, contrariamente ai ricercatori tradizionali, trascorse molte ore al giorno, per moltissimi giorni, ad esaminare i preparati. Quindi apprese pian, piano a vedere ciò che ha visto.

Si trattava dei bioni, cioè forme di vita ancora incomplete. I bioni sono forme transitorie verso la vita come la conosciamo, composte da quattro forme fondamentali e rispondono alla formula TC.

Dopo queste osservazioni ed esperimenti, Reich si pose il problema di vedere se i bioni fossero colturabili, ossia, se possedevano la funzione di riprodursi e procreare garantendo così la prosecuzione della vita. Egli riuscì ad ottenere delle colture di bioni e il tutto fu sottoposto al controllo del professor Roger Du Teil del Centro Universitario Mediterraneo di Nizza che effettuò i controlli con gli stessi risultati di Reich.

Reich quindi poté affermare scientificamente che i bioni sono stadi preliminari di vita, forme di transizione dallo stato inorganico a quello organico, motile e colturabile. Le critiche che furono rivolte agli esperimenti e alle conclusioni di Reich erano principalmente due:

  • la prima, come abbiamo visto, era quella della germinazione spontanea dovuta a infiltrazioni dei cosiddetti germi atmosferici;
  • la seconda era che il movimento delle vescicole osservato da Reich all'interno dei suoi preparati era dovuto al moto browniano.
    Per chiarire meglio, il moto browniano è stato scoperto dal botanico inglese Robert Brown, il quale osservò che le spore di alcune piante acquatiche non stanno mai ferme, ma risultano in moto continuo come se fossero continuamente urtate da qualcosa.

Per eliminare queste obiezioni alle sue ricerche, Reich effettuerà ulteriori esperimenti con carbone e fuliggine resi incandescenti (per rendere impossibile ogni germinazione spontanea) e spiegherà la differenza tra il moto browniano e il movimento dei suoi preparati ricorrendo anche a preparati di controllo con l’inchiostro di china. Quindi i suoi preparati sono motili perché vivi, e non hanno nulla ha che fare con la germinazione spontanea.


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