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Di Alessandro Santini

Nello spazio infinito della Rosa dei venti,
scegli un sentiero,
percorrilo tutto,
e non pensare che non sia il migliore;
per te, piccolo uomo,
è la meraviglia delle meraviglie,
perché è il sentiero del tuo cuore.
E ricorda:
la tua vita è come un fiume.
Tu sei un fiume!
E scorri, scorri,
ora placido, ora impetuoso,
riversandoti,
tutto intero,
nell’oceano infinito dell’Universo divino,
da dove provieni.

Dedico questo mio piccolo contributo
a tutti voi dell’ARCANO,
con l’augurio
di rendere possibile
tutto ciò che oggi sembra impossibile.


La spirale: principio naturale di tutto ciò che vive

Dirigendo il nostro sguardo con occhi il più possibile puri e incontaminati, come quelli di un bambino curioso e intento a scoprire il mondo in cui vive, possiamo guardare i fenomeni viventi, naturali, e sentire la vita che scorre in noi e attorno a noi.

E se usciamo, almeno per un momento, al di fuori degli schemi insani e dei condizionamenti negativi sociali, culturali e religiosi, e ci spogliamo delle catene, rendendoci liberi di respirare la Vita, possiamo vedere cose incredibili e meravigliose.

La prima cosa che vi chiedo di guardare con occhi amorosi è ciò che chiamiamo spirale. Abbiamo tutti un’idea della spirale e del movimento a spirale, ma adesso vi propongo di guardarla attraverso fenomeni naturali, alcuni dei quali ben visibili, e, successivamente, di guardarla ognuno dentro di noi, per dare un senso profondo alla nostra vita.

Ci renderemo conto che la spirale è un principio naturale di ciò che vive, sia esso organico o inorganico, sia esso fisico o spirituale. La spirale, inoltre la ritroviamo in ogni sistema vivente, dal più piccolo al più grande, e quindi, sia nel regno del microcosmo sia in quello del macrocosmo.

Guardando queste immagini ho l’impressione che ci sia ben poco da commentare. È tutto lì, sotto i nostri occhi.

È sufficiente fare un respiro profondo e sentire e la spirale è all’interno di ognuna delle cellule che compongono il nostro corpo, nel nucleo, nel centro profondo di ogni cellula.

Se poi facciamo un salto nel cosmo luminoso e pulsante, possiamo anche sentire che ci muoviamo nella nostra galassia a spirale, la Via lattea, e che ci muoviamo insieme a miliardi di persone, ai pianeti, e ad almeno 100 miliardi di stelle, tra cui il nostro amato Sole.

Torniamo ancora al centro del nostro corpo e sentiamo il cuore che pulsa, come tutto ciò che vive. Il cuore a spirale che inonda di energia tutto il nostro corpo.

Nel nostro sangue circolano moltissime sostanze che ci danno la vita e che ci nutrono; nelle nostre vene e nelle nostre arterie scorre la gioia per la vita e il nostro cuore è così grande da poter contenere amore per noi stessi e per gli altri, per l’umanità e per tutto ciò che vogliamo.

E questo, anche se può non essere vero per tutti, noi compresi, è comunque una potenzialità o una possibilità che viene donata dalla vita solo perché esistiamo su questo pianeta.

La potente forza di un tornado può aiutarci a capire cosa avviene nell'incontro tra due correnti orgonotiche, quando, come ci ha spiegato Reich, esse si superimpongono e si uniscono profondamente.

Pensiamo solamente al concepimento della vita e all’amplesso genitale amoroso:

Mi piace immaginare che l’ovulo scenda nella tuba in senso circolare, quasi rotolando e che gli spermatozoi salgano oscillando con la coda, come dei piccolissimi pesci. L’ovulo e gli spermatozoi, dunque, hanno due diverse direzioni.

A un certo punto, non so per quale miracolo uno tra i tanti spermatozoi si avvicina all’ovulo: come in un corteggiamento i due si attraggono reciprocamente, si toccano per sentirsi e si uniscono, compenetrandosi.

In questo preciso momento, il principio maschile e il principio F femminile, si fondono in un’unità spiraleggiante, creando una sintesi unitaria vitale tra i due poli. La spirale della vita di quell’anima ha avuto inizio.

Un processo del tutto simile, almeno nella sua essenza, avviene nell'amplesso genitale tra l’uomo e la donna. Tuttavia, non può esserci una vera e propria superimposizione e un contatto profondo, se non c'è almeno un po’ d’amore.

La spirale si crea quando l’energia del maschile e del femminile fluiscono liberamente, o almeno il più liberamente possibile.

Non so spiegarlo meglio, ma, da un punto di vista soggettivo, posso dire che la sensazione di benessere, di pace e di contentezza, che talvolta proviamo quando facciamo l’amore, avviene solo se non ci sono barriere tra un partner e l’altro.

Un amplesso può anche iniziare nell’agitazione, nella paura o nella presenza di sensazioni sgradevoli, rabbiose o odiose, ma se si riesce a superare almeno un po ’la proiezione, la pretesa e lo’rgoglio, ci si può dirigere davvero verso un prato fiorito e scaldarsi ai raggi del sole.

La sensazione che si prova in questi momenti è quella di essere puliti e rinnovati; talvolta ci si sente grati al partner e si prova tanto affetto per se stessi e per l’altro, che ti ha dato la possibilità di provare una simile sensazione.

Adesso possiamo andare dentro di noi, nel profondo della nostra anima e scoprire la spirale della nostra vita. È nostra responsabilità renderla viva e pulsante, è nostra responsabilità armonizzarla nel nostro piccolo sistema solare e poi nell’incontro con il Tu, con il Voi e con l’Uiverso intero.

Prima di iniziare questo viaggio, però, è necessario ricordare alcune cose semplici ma importanti.

Un piccolo discorso sulle polarità, sul ritmo e sulla pulsazione

Ogni sistema vivente è nello stesso tempo una totalità e una serie di parti. È lo’rganizzazione delle parti che conferisce una certa identità a un dato sistema.

Il nostro corpo, come totalità, risulta dall’organizzazione delle cellule e dalla disposizione in tessuti, organi e apparati o sistemi.

Ogni sistema ha un funzionamento che dipende dalla relazione tra due vie, e il buon funzionamento dipende dall’armonia di tale relazione: il sistema neurovegetativo e il sistema respiratorio ne sono esempi.

Ogni sistema è pulsante e ha un ritmo: pulsazione e ritmo cardiaco ne sono esempio. Tutta la natura funziona così, e non solamente da un punto di vista biologico…

La vita ha voluto donare all’essere umano una mente, una qualità che lo distingue dalle altre specie. La vita ha voluto donare all’essere umano la possibilità di trasformarsi in senso spirituale.

Qualsiasi mammifero ha in sé una parte maschile e una parte femminile, ma solamente l’essere umano può mettere l’una contro l’altra o decidere invece di armonizzarle.

Come in natura esistono il giorno e la notte, l’estate e l’inverno, la veglia e il sonno, il cielo e la terra, così esistono nell’uomo l'amore e l'odio, la gioia e la tristezza, l'apertura e la chiusura.

È così, come in natura non ci sarebbe vita senza l’oscillazione tra un polo e l’altro, allo stesso modo non ci sarebbe vita nell’uomo senza l’oscillazione tra le sue polarità.

Il problema per l’essere umano non è di sfuggire alle leggi della natura, non sono queste che lo rendono infelice. La sua felicità o infelicità, dipende, invece, dal sapere o non sapere come armonizzare e trasformare creativamente le sue parti d’odio e d’amore, e le altre parti di sé separate al suo interno.

È altresì necessario creare una dialettica (tesi, antitesi e sintesi) che sia in continuo divenire, perché, come dice Antonio Mercurio, «ci saranno sempre nuove parti da unificare e non ci si può fermare, salvo che per un giusto riposo» (Gli Ulissidi, p. 17).

La spirale del progetto del Sé

Come il sole fornisce tutta l’energia necessaria per la vita sul nostro pianeta, così il Sé, il nostro sole, come suggerito da Antonio Mercurio, ci dà tutta l’energia necessaria alla nostra vita. Nel Sé è inscritto il progetto personale di ognuno di noi.

Ma il Sé non può esprimersi e realizzare il proprio progetto senza l’aiuto, del corpo, della mente e di quella parte che Mercurio chiama Io Persona. È questa parte spirituale che sceglie di amare o di odiare, di unificare o dividere.

Quando odiamo qualcuno o qualcosa di noi stessi, abbiamo fatto una scelta, conscia o inconscia che sia. L’essere umano, dunque, è libero di scegliere: può scegliere di odiare o può scegliere di amare, aldilà di ciò che la vita, in certi momenti gli ha riservato. Il bene e il male dipendono esclusivamente da noi. Siamo gli unici responsabili.

È vero, durante la nostra infanzia e anche prima, abbiamo ricevuto dei traumi terribili, e per questo motivo ci sentiamo offesi e risentiti; e vorremmo giustizia, vorremmo che i nostri genitori, i nostri fratelli, e i nostri insegnanti pagassero con la vita o con la restrizione della libertà.

Ma in fondo quella stessa pena che vorremmo infliggere a chi ci ha fatto del male, la infliggiamo a noi stessi, giorno dopo giorno. È la pena dell’infelicità, della malattia e della mancanza di gioia per la vita.

Se invece, scopriamo che è da quel dolore originario che nasce la vostra voglia di scoprire la vita, di cercare tutto ciò che ci nutre e che ci fa bene, allora possiamo accettare il nostro passato, lasciandolo andare via dopo avergli dato un bacio affettuoso.

Imparando ciò che a molti di noi non è stato insegnato, possiamo dedicarci al nostro sommo bene, amandoci, approvandoci e perdonarci per tutto il male che sprigiona da noi.

Ho fiducia che l’amore per noi stessi ci porta ad amare gli altri veramente, e a essere amati dagli altri veramente. Ho fiducia che il perdono per sé stessi, ci porta al perdono degli altri e ad essere perdonati dagli altri.

E questo, è un processo che si può fare solamente pezzetto per pezzetto, senza fretta e senza perdere fiducia nella nostra grande capacità creativa e amorosa. Il nostro sé è come uno scrigno stracolmo di talenti e pietre preziose tutte da scoprire. È sufficiente scoprirne uno, anche piccolo, per intuire l’enorme ricchezza di cui disponiamo.

È molto importante imparare ad ascoltare il nostro sé. E questo possiamo farlo dandoci fiducia, anche togliendo energia, come ci sta insegnando Louise Hay, alle affermazioni e alle convinzioni negative maturate nel corso dell’esperienza.

Se la mia convinzione profonda è «la vita fa schifo», come posso essere gioioso e amoroso? Se invece incomincio a dirmi: «Ho piena fiducia nella vita», allora lentamente questa fiducia cresce e arriva da ogni luogo. Possiamo considerare questo lavoro una cura per la mente, un lavoro dei pensieri e delle parole.

Poi, possiamo dedicare cure e attenzioni ai nostri corpi, in tutti i modi possibili. Lo so, è un lavoro impegnativo, ma è necessario.

Il lavoro più grosso, tuttavia, è quello che dedichiamo all’Io Persona: orgoglio, pretesa e violenza, risentimento e ostinazione, sensi di colpa e vittimismo, invidia e gelosia, rabbia e, in una parola, tutto ciò che è odio, sono sempre in agguato, deviandoci continuamente dalla spirale del sé.

È l’Io Persona, inoltre, che decide di prestare cure e attenzioni al corpo e alla mente, di dare ascolto e concretezza alla voce del sé, oppure ignorare tutto questo.

In questo lavoro, sta la nostra creatività artistica. Ognuno è creativo a modo suo e trova, anche sulla base degli insegnamenti ricevuti, il proprio disegno, la propria trama e ci lavora con coraggio e dedizione. Lo sconforto e l’avvilimento possono affacciarsi in ogni momento, ma la gioia dei nuovi passi compiuti ti ripaga sempre e ti da sempre nuova energia per continuare.

Nota personale

A me non è stato concesso lo “spazio maschile” che avrei desiderato avere, e per questo motivo ho sviluppato molto odio e risentimento.

Recentemente però, ho capito che è più importante crearmi nel presente lo spazio di cui ho bisogno e che desidero, piuttosto che vendicarmi per quello che mi è mancato.

Tale comprensione, tuttavia, pur essendo importante non è sufficiente: è il primo passo di un progetto.

Il problema è che l’odio ha una forza veramente devastante, è automatico, ed è radicato profondamente nella caratterialità. Odiare è facile, amare è difficile.

Quando l’amore non ti è stato donato, in una parte di te stesso, il punto di partenza è un’assenza, che possiamo chiamare vuoto o deserto.

Ma il sé chiede sempre di amare, di partecipare alla danza della vita, e io credo di poter affermare con sicurezza, attingendo dal pensiero di Antonio Mercurio e dagli insegnamenti di Antonio Mazzetti e Laura Rita, che la trasformazione essenziale è il passaggio dalla vita come rabbia, pretesa onnipotente e violenza, alla vita come richiesta e come dono.

Oggi ho due alternative: La prima è prendere degli spazi per me utilizzando la rabbia e l’angoscia, e l’esperienza mi dice che così posso solamente bloccarmi nel passato, continuando a voler essere risarcito e rimanendo ancor più risentito e insoddisfatto.

La seconda consiste nel rivolgermi al bambino che è dentro di me, capire quali sono i suoi bisogni, e chiedere alla vita di regalarmi quello spazio, anche piccolo, di cui ho bisogno.

Non riesco a spiegarlo meglio perché sto lavorando in questa prospettiva da poco tempo, ma sento che è come rivolgersi alla madre per chiedergli un meraviglioso regalo.

È in questo e in tanti altri modi, ognuno nella propria libertà, che siamo nella spirale della vita, passando e ripassando, più e più volte sulle parti di dolore, per compiere ciascuno il proprio cammino di evoluzione spirituale.





Sigmund Freud

Wilhelm Reich

Osho Rajneesh

Antonio Mercurio

Louise Hay

Federico Navarro

Antonio Mazzetti

Laura Rita