Introduzione

Scoprire il senso della propria storia personale nascosta
attraverso il cinema


Di Alberto Gambardella

Il cinema, fin dal suo apparire, rappresenta un potente strumento in grado di sollecitare, nell’essere umano, sensazioni ed emozioni più o meno profonde.

Tale vissuto emozionale rappresenta un po’ il materiale grezzo sul quale si lavora durante un cine-incontro.

In analogia con ciò che accade nelle abituali relazioni umane, il racconto cinematografico che si sviluppa sullo schermo, rappresenta una sorta di spazio interattivo sul quale proiettiamo le nostre storie personali, soprattutto quelle legate al nostro passato infantile rimosso.

Dunque, lo strumento cinematografico, ci fornisce la possibilità di entrare in contatto con aspetti profondi ma nascosti della nostra esistenza, spesso attraverso modalità non minacciose.

Noi suggeriamo, durante i cine-incontri, di assistere alla visione del film valorizzando soprattutto l’esperienza personale di esso ossia il rapporto tra la propria storia e la storia che viene raccontata.

Si tratta di trasformarsi da spettatori passivi in partecipatori attivi della storia raccontata imparando sia a cogliere le emozioni sollecitate dal racconto filmico sia, successivamente, ad integrarle creativamente e coscientemente nella propria esistenza.

Consapevoli che non è sufficiente provare emozioni per, eventualmente, trasformarle, riteniamo che occorra anche e soprattutto rendersene responsabili cioè imparare a sentirle, cominciando così a creare lo spazio per un potenziale cambiamento.

Vedere un film abbandonandoci alle emozioni che ci provoca, imparare a sentire e osservare le proprie emozioni, aprirsi alle soluzioni che il regista ci propone, confrontarle con le proprie esperienze e conoscenze, aiuta a far ri-emergere, utilizzando le storie suggerite dal film, i fili della nostra storia personale profonda.

Le interpretazioni filmiche che proponiamo, rappresentano lo sforzo di creare, attraverso le nostre personali emozioni, una chiave di lettura del film.

Tale intenzione interpretativa non intende rappresentare il pensiero del regista né, tantomeno, valutare il film dal punto di vista tecnico-formale (montaggio, interpretazione degli attori, colonna sonora ecc.) ma piuttosto ci aiuta a sollecitare la possibilità di dialogare con parti nascoste della nostra esistenza.






























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