
L’interpretazione dei sogni
Indice
- L’interpretazione dei sogni
- Contenuto manifesto e contenuto latente
- Spostamento e condensazione, identificazione, ambivalenza
- Il simbolo
- Sogni d’angoscia e punizione, conversione nel contrario
- La prima topica o ipotesi topografica: inconscio, preconscio, conscio
- La seconda topica o ipotesi strutturale: Es, Io, Super Io
- Considerazioni finali
L’interpretazione dei sogni
Quest’opera, scritta nel 1900, segna la fine di un periodo: quello che va dal 1895 alla fine del secolo. È un periodo molto difficile per Freud, sia da un punto di vista professionale che personale. Nel 1986, infatti, muore suo padre, un avvenimento che lo sconvolge e che segna l’inizio di paure, odi violenti e sintomi somatici.
Fu proprio nel luglio del 1895 che Freud fece il sogno, conosciuto come Il sogno dell’iniezione a Irma, che stimolò il suo interesse per quest’aspetto della vita psichica e che diede inizio alla sua autoanalisi; un’esperienza che lo convinse quanto la differenza fra il nevrotico e l’individuo normale fosse una differenza d’intensità piuttosto che di qualità.
Egli comprese che nessuno si spinge al di là di quanto gli consentano i propri complessi e le proprie resistenze interiori; di conseguenza dichiarò che ogni psicoanalista avrebbe dovuto iniziare un’autoanalisi e approfondirla sempre più, soprattutto quando ha in osservazione dei pazienti.
I sogni, dice Freud, sono «la via regale verso l’inconscio», e rappresentano l’appagamento allucinatorio di un desiderio. Le fonti del desiderio possono essere:
- Stimoli endogeni (fame, sete);
- Episodi del giorno precedente in cui il desiderio sia stato represso;
- Strati di materiale inconscio;
- Situazioni della prima infanzia.
Contenuto manifesto e contenuto latente
Durante il sonno è sospeso il controllo vigile dell’Io e ciò consente l’emergere di strati inconsci che sono rappresentati nel sogno, tuttavia, il sogno è anche il “custode del sonno”, per questo motivo attraverso la censura onirica desideri proibiti e penosi sono espressi in maniera deformata e camuffata.
Per questa ragione, Freud distingue un contenuto manifesto, cioè lo svolgersi degli avvenimenti onirici, e un contenuto latente, ossia i veri pensieri onirici e il motivo del desiderio.
Spostamento e condensazione, identificazione, ambivalenza
La censura onirica si avvale di alcuni meccanismi, i quali operano per camuffare il vero contenuto del sogno. Tali operazioni costituiscono il lavoro onirico. Questi sono:
- lo spostamento; per esempio, la sostituzione di una persona con un’altra: l’affetto rimane lo stesso (amore, odio), ma viene trasferito su una persona estranea o indifferente. Qui ritroviamo, quindi, il meccanismo di separazione dell’affetto dalla rappresentazione;
- la condensazione; si verifica quando un elemento del sogno (tema, persona ecc.) ne raggruppa molti, per esempio un personaggio del sogno può condensare caratteristiche di più personaggi, il che vuol dire che il sogno manifesto costituisce una versione molto condensata dei pensieri, sensazioni e desideri che compongono il contenuto onirico latente;
- l’dentificazione; il sognatore può identificarsi in altre persone attribuendo loro sentimenti o facendogli assumere comportamenti che egli si vieta pur desiderandoli;
- l’ambivalenza; il farsi sostituire in sogno da un altro personaggio mette anche in luce la propria ambivalenza riguardo ad alcuni desideri, per esempio sessuali. Il conflitto tra desiderio e sentimento di colpa a esso associato viene così risolto con una soluzione di compromesso.
Il simbolo
Come accade per i sintomi, il nesso fra gli elementi del sogno e gli eventi rimossi è più simbolico che diretto. Freud fissa intere serie di simboli per lo più correlate ai genitali maschili e femminili e al rapporto sessuale, ciò gli valse la rottura con C.G. Jung, che considerava quest’ottica (e aveva in parte ragione) troppo semplicistica e riduttiva. Tutti i corpi cavi, aperti o chiusi, dalla scarpa alla stanza, simboleggiano l’organo genitale femminile, tutti gli oggetti volti in alto o appuntiti simboleggiano quello maschile. La quasi totalità delle attività, dal volare, al correre è attribuita alle funzioni sessuali.
Sogni d’angoscia e punizione, conversione nel contrario
Molti critici di Freud hanno portato l’esempio dei sogni d’ansia per confutare l’affermazione secondo la quale ogni sogno rappresenta la realizzazione di un desiderio. Secondo Freud, invece, i sogni d’ansia segnalano un insuccesso delle operazioni difensive dell’Io: il contenuto latente è riuscito a forzare le difese e a giungere alla coscienza, cioè al contenuto manifesto del sogno in maniera troppo diretta e allarmando, quindi, il sognatore.
Strettamente collegati ai sogni d’ansia, sono i sogni di punizione. Qui il sogno manifesto, anziché esprimere un desiderio, esprime una fantasia più o meno mascherata della punizione per il desiderio stesso, e ancora una volta ci troviamo di fronte a una soluzione di compromesso.
Altro meccanismo all’opera, nel sogno, è la conversione nel contrario. Un sogno d’angoscia tipico può essere, per una donna, l’inseguimento da parte di un uomo. Il desiderio sessuale proibito si trasforma in una persecuzione e minaccia sessuali angosciosi e subiti. Tutta la gamma degli affetti può subire identico destino: l’odio divenire amore, la tristezza trasformarsi in gioia, l’attrazione sessuale in ripugnanza.
La prima topica o ipotesi topografica: inconscio, preconscio, conscio
Il termine topico viene dal greco e significa luogo. Freud, a partire dall’esigenza di rendere comprensibile la complessità del funzionamento psichico, sente infatti la necessità di utilizzare la nozione di luogo psichico con la quale può differenziare un certo numero di sistemi, attribuirgli caratteri e funzioni diverse, disporli in un certo ordine e così dedurre l’ordine di successione delle fasi di un processo che si svolge nel tempo.
Il primo tentativo che Freud fa di costruire un modello dell’apparato psichico compare nell’ultimo capitolo de L’interpretazione dei sogni. Egli lo descrive come uno strumento ottico complesso dove le componenti psichiche sono immaginate come poste in sequenza dal sistema percettivo a un estremo, fino al sistema motorio all’estremo opposto. Da un sistema all’altro fluisce una sorta di eccitazione psichica, che fornisce energia a ciascun sistema.
Il corso normale di quest’energia si dirige dal sistema percettivo al suo termine motorio dove viene scaricata nell'azione. Per questo Freud suppose che, siccome durante il sonno lo scarico motorio è bloccato si verifica una inversione topica, l’energia attiva il sistema percettivo, invece di quello motorio e conseguentemente appare nella coscienza un’immagine sensoriale proprio come accade quando il sistema percettivo viene attivato da uno stimolo esterno. Ecco perché l’immagine sensoriale nel sogno manifesto sembra reale al soggetto che sta sognando.
Il concetto di inversione topica, oltre a evidenziare quanto nelle formulazioni freudiane l’aspetto topico sia sempre strettamente connesso con quello dinamico, introduce anche il concetto di regressione dell’energia psichica che ritroveremo, poi, nell’esposizione dei Tre saggi sulla teoria sessuale, ovvero l’innovativa scoperta della sessualità infantile.
Freud suppose che, interposti fra questi sistemi, vi fossero tre sistemi psichici in cui le operazioni della mente sono distinte a seconda che siano consce o no, questa ipotesi introdotta per la prima volta ne L’interpretazione dei sogni fu ulteriormente elaborata in una monografia posteriore nel 1915.
I tre sistemi psichici sono:
- l’inconscio, in cui vi sono quei processi e contenuti inconsci che sono attivamente respinti dalla coscienza;
- il preconscio, in cui vi sono quelli che possono diventare consci con uno sforzo dell’attenzione;
- il conscio, che è cosciente.
La seconda topica o ipotesi strutturale: Es, Io, Super Io
A partire dal 1920, Freud elabora un’altra concezione della personalità. Uno dei motivi principali di questa nuova ipotesi è la scoperta della componente inconscia delle difese. Freud non poteva più far coincidere l’Io, l’istanza responsabile del meccanismo difensivo, con il sistema preconscio-cosciente.
Ulteriore influenza ebbe, poi, la scoperta del ruolo svolto nella costituzione della personalità da elementi sempre più complessi come gli ideali, le istanze critiche, le immagini di sé.
L’esigenza di configurare questi elementi psichici come persone nella personalità spinge Freud a adottare un modello più antropomorfico. Egli fa intervenire, quindi, tre istanze:
- l’Es, che corrisponde al polo pulsionale della personalità;
- l’Io, che è l’istanza che presiede alle relazioni fra individuo e ambiente;
- il Super Io, che è l’insieme dei nostri precetti morali e le nostre aspirazioni ideali.
Questa concezione non coinvolge soltanto le relazioni tra le istanze, ma distingue in seno a esse delle formazioni più specifiche (ad esempio, l’ideale dell’Io), fa quindi intervenire, oltre alle relazioni intersistemiche, delle relazioni intrasistemiche.
Considerazioni finali
Riassumiamo in queste ultime righe ciò che abbiamo scoperto del pensiero di Freud.
Anzitutto abbiamo stabilito un nesso tra sogno e sintomo. Abbiamo visto infatti che nel sogno sono all’opera gli stessi meccanismi difensivi responsabili del sintomo.
Questi rappresentano ciò che Freud ha definito come lavoro onirico. Il lavoro onirico trasforma il contenuto latente del sogno nel contenuto manifesto.
I meccanismi sono:
- spostamento;
- condensazione;
- identificazione;
- conversione nel contrario.
I sogni sono, per Freud, la realizzazione allucinata di un desiderio, e traggono la loro spinta da:
- episodi del giorno precedente;
- inconscio;
- infanzia;
- stimoli endogeni.
Vi sono poi diverse tipologie di sogno:
- i sogni di punizione, cioè fantasie di punizione del desiderio;
- i sogni d’angoscia, nei quali il contenuto latente rischia di rivelarsi in forma troppo esplicita al sognatore.
Come per il sintomo, il linguaggio con cui si esprime il sogno è simbolico.
Infine abbiamo visto la prima e la seconda topica, che si dividono rispettivamente in inconscio, preconscio, cosciente e in Es, Io e Super Io.