Angel-a

Paese: FranciaAnno: 2005
Durata: 90 minutiRegia di Luc Besson

Un viaggio dalla menzogna alla verità

Di Monica Lucaferri
locandina film

André è un uomo che vive nella menzogna. «Mento a me stesso e agli altri» dice.

È un uomo che vive nella bruttezza, è pieno di debiti e senza identità (perde addirittura i documenti). Si sente una vittima: «Tutti se ne fregano di me» e come tutte le vittime si disprezza: «Mi sento stronzo, brutto e pieno di problemi».

Vorrebbe solo una cosa: essere lasciato in pace, libero di respirare, ossia di nascere. Perché quando abbiamo iniziato a respirare? Proprio quando siamo nati.

Ma all’improvviso due cose si chiariscono dentro André: doveva cambiare sistema e odiava Parigi.

La soluzione apparente che trova alla decisione di cambiare sistema è: decidere di morire. Questa soluzione sembra essere in contraddizione con il desiderio di essere lasciato in pace, libero di respirare.

E quindi sembrerebbe che decide di morire, ma proprio quando sta per gettarsi dal ponte, gli appare una donna che si getta in acqua prima di lui e André le salva la vita.

Angela, questa donna bellissima, alta, bionda rappresenta una parte di André, il suo Sé profondo, la sua parte più bella, più saggia, più autentica. «Sono il tuo riflesso, la tua immagine, sono te» gli dice.

Ma, a quel momento, la parte che questa donna gli rappresenta, è anche quella a lui più nascosta, sconosciuta, diametralmente opposta a quella manifesta: lui è un uomo, non troppo bello, basso, scuro, che mente, che vuole morire, che ha paura, tragico, mentre lei è una donna, bella, alta, bionda, che vive nella verità, che vuole la vita, coraggiosa, comica.

La decisione di salvare questa donna rappresenta un momento fondamentale nella vita di André: attraverso questa decisione, decide in realtà di salvare sé stesso, compiendo forse l’unico atto di coraggio della sua vita.

Come gli dice Angela: «E lei, non sarebbe morto se non avesse dovuto salvare me?».

Ma perché decide di salvare sé stesso?

Perché decide di dare la morte alla sua bruttezza, alla menzogna per rinascere alla bellezza e all’amore per sé stesso. Per compiere questo viaggio, questa trasformazione, questa rinascita ha bisogno del sostegno del suo Angelo, del suo Sé che lo aiuterà a trovare soluzioni, a scoprire il suo valore, a rinascere a nuova vita.

Angela lo accompagnerà alla scoperta del proprio valore: gli insegnerà a pensare in grande, ad usare tutto il cervello e non solo una piccola parte.

Gli insegnerà a fermarsi, ad ascoltare la saggezza interiore che sa sempre cosa è giusto per noi e quindi se sappiamo ascoltarla ci aiuta a prendere le decisioni giuste.

Gli insegnerà a non credere solo a ciò che vede, ma ad andare oltre, ad osare, a credere nei miracoli. Ad avere fiducia.Ed è proprio sulla fiducia che André riesce ad avere piano piano per Angela, che riesce a costruire la fiducia per sé stesso

«Se ti interessi a me vuol dire che cominci a interessarti a te stesso». Andrè si lascia fecondare da Angela. «Mai fidarsi delle apparenze: è una donna interiormente» dice Angela di André

Ed è proprio attraverso la scelta profonda di essere ricettivo a ciò che Angela gli propone, André riesce a creare qualcosa di nuovo, a essere ciò che prima non era, a compiere una trasformazione.

André dischiude gli occhi che gli impedivano di vedere, scopre il piacere della verità, impara ad accettare sé stesso e la propria vita. «Non ho mai visto al di là del mio naso, mi scuote, senza mai giudicarmi, mi scalda dentro».

Con il suo femminile e la sua arte crea un ponte tre il conscio e l’inconscio, tra il maschile e il femminile. Riescono, André e Angela, a fondersi, concetto molto diverso dalla simbiosi perché è un incontro di due opposti, nella scena finale della lotta/amplesso nel cielo e nella caduta in acqua.

Riescono a fondere l’umano e ciò che lo trascende: lui conquistando l’anima, lei conquistando la vita terrena.

L’accettazione di sé stesso e della propria vita presuppone un’assunzione di responsabilità da parte di Andrè: «La tua vita sarà sempre la stessa, dovrai accettarla».

L’accettazione profonda, priva di giudizio, consente ad Andréè di perdonare il suo “carnefice”, colui al quale doveva dei soldi e che lo aveva minacciato di morte.

Nel confronto finale André estrae il coraggio dalla verità (riguardo alla paura Angela gli dice: «Devi farla uscire. Quello che è fuori non è più dentro»). È lui a chiedere scusa al proprio carnefice, in realtà perdonando sé stesso per la situazione distruttiva in cui si era infilato chiedendo in prestito grandi quantità di denaro.

Il per-dono infatti è un dono che facciamo prima di tutto a noi stessi in direzione dell'amore ed accettazione profonda per quello che siamo.

Attraverso il perdono decidiamo di lasciar andare il risentimento o un proposito di vendetta nei confronti di una situazione passata, nei confronto di qualcuno che ci ha arrecato un’offesa.

Decidere di lasciar andare tutto questo ci rende quindi più liberi (lo stesso film si chiude con una dichiarazione di André circa la propria libertà: «Sono Andrè e sono un uomo libero».

A questo punto la missione di Angela è giunta alla fine ed è necessario separarsi perchè ciò che permette una nascita, è lasciare al momento giusto, ciò che ci ha dato la vita e custodito calorosamente per il tempo necessario. Ma non di più.

Per nascere a nuova vita è necessario saper lasciar andare ciò che ha perso la sua funzione. Perché tutto quello che è vita può trasformarsi in morte se non lo abbandoniamo al momento giusto per nascere di nuovo, per nascere a nuova vita (scena in cui André si aggrappa all’Angelo che sta volando via).

Proprio come l’utero: ci ha permesso di crescere, ci ha nutriti per il tempo necessario. Ma se ci ostinassimo a volerci rimanere oltre il tempo fisiologicamente programmato, lo stesso utero che ci ha nutriti per nove mesi, ci darebbe la morte.

È necessario quindi, al momento giusto, separarsi da ciò che ci ha nutriti e decidere di operare una trasformazione.

Andrè questa decisione la prende. Decide di ri-nascere. Emerge dall'acqua, elemento da cui sono nate le prime forme di vita sulla terra, l'elemento dal quale siamo nati uscendo dall’utero di nostra madre e dal quale anche Andrè rinasce una seconda volta.

Ma tra la prima volta, biologica, e la seconda, nascita esistenziale, c'è stata l’esperienza di morte-rinascita, l’abbandono di ciò che era per scoprire la bellezza che era già in lui, ma che lui non sapeva di avere.

Bellezza che è in ognuno di noi, è sufficiente imparare a guadarci negli occhi, come ha fatto André e dire ti amo, ti amo così come sei.

Guarda una bellissima scena del film.





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