L’accumulatore orgonico

Indice

Introduzione

L’accumulatore orgonico è un apparecchio ideato per catturare e immagazzinare l’energia orgonica presente nell’atmosfera. Dal momento che l’energia orgonica è presente ovunque, sia pure con diverse intensità, l’accumulatore può essere usato praticamente in ogni luogo.

L’ORAC è formato da strati sovrapposti, da uno a venti, generalmente circa 5, meglio se dispari, di materiale organico (per es. legno o lana di vetro) e metallo (spesso si usa la lastra zincata). Lo strato esterno organico trattiene l’orgone, mentre il metallo, prima lo attrae, poi lo respinge.

L’efficenza dell'accumulatore dipende da vari fattori:

  • dal metallo che viene usato. Il migliore è l’acciaio e il peggiore l’alluminio, una via di mezzo la lastra zincata;
  • dall’isolante che viene usato. I materiali plastici funzionano meglio, una via di mezzo è il legno;
  • dall’umidità atmosferica. Una condizione ottimale è un’umidità relativa del 40-50% a una temperatura ambiente di 18-20 ºC;
  • dalla latitudine geografica, migliorando le caratteristiche verso l’equatore e peggiorando verso i poli;
  • dall’altezza sul livello del mare, con condizioni più favorevoli per le quote più alte;
  • dalle condizioni metereologiche, migliorando l’efficenza con il bel tempo;
  • dall’ora del giorno, con rendimenti migliori nelle ore più calde.

(Informazioni tratte dal forum del sito Club dei bioenergetici)

L’alternanza dei due strati crea un treno di onde verso l’interno del contenitore in cui si accumula l’orgone atmosferico. All’interno dell’ORAC l’energia orgonica diventa da 2, 3 volte a 6, 7 volte maggiore rispetto all’atmosfera.

Inserendo nell’ORAC un organismo biologico, per la nota legge orgonica scoperta da Reich, l’organismo più forte o più carico, assorbe l'energia di quello meno carico e, quindi, l’organismo rinforza la sua carica orgonica. Le sedute terapeutiche durano al massimo 30, 45 minuti, altrimenti causano disturbi fisici da sovraccarico come vertigini, vomito, nausea ecc. La temperatura del corpo tende ad aumentare, ma dopo torna subito normale ed anzi, se si è febbricitanti la temperatura successiva si rivela più bassa che all’inizio. L’accumulatore stimola il flusso d’energia distribuendola in tutto l’organismo e rinforzando il sistema immunitario. (Tratto da una lezione di Antonio Mazzetti)

Consigli per operare correttamente con l’accumulatore orgonico

  • Innanzitutto si tenga presente che ogni accumulatore è una macchina che necessita qualche tempo per giungere a regime. Detto tempo può andare (in dipendenza anche dalle condizioni climatiche e dell'ambiente) da pochi giorni per accumulatori piccoli a pochi strati, fino a qualche settimana per accumulatori a molti strati.
  • L’efficenza di un accumulatore dipende dal suo orientamento rispetto al campo magnetico locale. La migliore condizione si ottiene orientando l’accumulatore in tal maniera che il campo magnetico locale sia perpendicolare ad una faccia dell’accumulatore stesso. Nel caso di accumulatori a pianta non quadrata, disporre il lato più lungo parallelo all’asse nord-sud. Se l’operazione di orientamento è eseguita con l’ausilio di una bussola, si proceda prima a tracciare l’asse magnetico e poi a piazzare l’accumulatore.
  • Non disporre l’accumulatore in prossimità di:
    • linee elettriche ad alta tensione;
    • lampade florescenti (al neon) funzionanti;
    • televisori accesi;
    • fonti di calore;
    • sorgenti di raggi x anche se schermate.
  • Si tenga presente infine che vari accumulatori si influenzano fra di loro quanto più sono prossimi l’uno all’altro: l’area di influenza è di circa un paio di metri attorno all'accumulatore (per un accumulatore a pochi strati). Anche grossi oggetti (specialmente metallici) influenzano il comportamento di un accumulatore, per cui è consigliabile piazzarlo almeno a un metro e mezzo da murature in cemento armato, grossi elettrodomestici ecc.

(Questi consigli sono tratti dalle ricerche del fisico Attilio Arrigucci e dall’elettrotecnico Silvano Ceccarelli del CNR di Firenze).


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